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Studi di fattibilità e di sostenibilità

L’engineering è un settore cardine nella sfera d’azione di Biological Care.

Se la pre-analisi e gli Studi di Fattibilità hanno il compito di indagare il potenziale economico che si può celare dietro agli scarti di produzione di un’azienda agricola o agroalimentare, una volta appurato l’interesse economico del cliente a dotarsi di un impianto Biogas si entra nella fase di progettazione, produzione e controllo dell’impianto stesso. A testimonianza dell’attenzione riservata a questo settore, Biological Care ha dato vita a T4E (Trade for Energy), azienda partner che riveste il ruolo di vero e proprio braccio operativo nel campo dell’engineering, progettando e realizzando impianti e fornendo soluzioni avanzate su misura per le esigenze del cliente.

La gestione  dei residui di produzione delle industrie agroalimentari e il loro impiego come risorse, al fine di generare reddito, si sta imponendo come un’esigenza sempre più pressante tra le grandi aziende del settore. Biological Care ha dedicato una parte considerevole della propria esperienza costituendo un team di tecnici dedicati  a studi di prefattibilità  per  l'ottimizzazione di queste risorse.

L’attività di Biological Care parte dalla consapevolezza che i grandi gruppi industriali, già vincolati da  normative stringenti, con conseguenti alti costi di smaltimento, sono costantemente alla ricerca di soluzioni che prevedano l’utilizzo dei residui di produzione per esigenze energetiche. In questo scenario, Biological Care è in grado di guidare le aziende alla soluzione del problema, quantificando il potenziale energetico dei residui di produzione, grazie anche alla tecnologia Methan Tube ®, che permette di simulare in laboratorio il comportamento di un biodigestore e di raccogliere i dati necessari a stilare un business plan.In sostanza, si valuta se i residui di un determinato processo produttivo possano, o meno, essere impiegati in un successivo ciclo produttivo, di conseguenza essere considerati sottoprodotti e generare reddito attraverso la vendita degli stessi ai produttori di Biogas.

Oppure, nel caso di un’ingente quantità di materia residuale ad alto potenziale, se sia economicamente vantaggioso, per l’azienda in questione, realizzare un impianto di proprietà e reimpiegarne l’energia e il calore ottenuto, per soddisfare il fabbisogno interno.

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